Cos’è il dress code e quali tipologie sono più ricorrenti
Di Daniele GrattieriIl termine “dress code” si riferisce a un insieme di regole o linee guida che stabiliscono il tipo di abbigliamento da indossare in un determinato ambiente o contesto. Queste regole possono essere informali o formali e sono spesso adottate da organizzazioni, aziende, eventi, istituzioni o luoghi specifici per determinare il livello di appropriato abbigliamento per le persone che vi partecipano.
Quando si parla di dress code la mente corre ad eventi esclusivi e cerimonie mondane, ma anche a cocktail e convegni di lavoro. E’ importante fare mente locale sul fatto che non esiste un unico tipo di dress code, ma tanti quanti sono gli appuntamenti ai quali è possibile prendere parte. Iniziamo dalla terminologia, per poi andare alla scoperta di caratteristiche e dettagli di stile richiesti e ogni volta diversi.
Il dress code, sostanzialmente, è un’indicazione in merito al tipo di abbigliamento che è richiesto di indossare in una determinata situazione. Si tratta di regole che molto spesso sono implicite e tacite, anche se a volte vengono espressamente rese note nel contesto dell’invito stesso.
Un gesto di uniformità e rispetto che evita cadute di stile
Chi si attiene correttamente al dress code indicato per prendere parte a un qualsiasi evento, fondamentalmente sta compiendo un gesto di rispetto verso il prossimo e la comunità di riferimento. In più, restare nel perimetro tracciato da queste ‘linee guida’ consentirà – cosa non da poco – di non incorrere in brutte cadute di stile. Naturalmente i dettagli e gli accessori sono i benvenuti: consentono di definire e inquadrare al meglio una personalità. Per ottenere risultati perfetti, capaci di suscitare l’effetto wow, è sempre necessario muoversi con un po’ di anticipo per trovare i capi e gli accessori più belli sui portali di moda.
Bisogna sempre ricordare che c’è un colore in grado di interpretare un po’ tutti i mood e i vari dress code. E’ il nero, simbolo assoluto di charme ma anche di credibilità e raffinatezza: una regola aurea che vale sia per l’uomo che per la donna.
Cocktail, casual, business e black tie: le cose da sapere
Ci sono quattro tipologie di dress code che vengono richieste con maggiore frequenza. Fanno tutte riferimento a eventi diversi e soprattutto a momenti differenti della giornata. Esistono dress code:
- cocktail (o ‘after five’);
- casual;
- business;
- black tie.
Il dress code richiesto per partecipare a un cocktail party non è troppo formale ma è al tempo stesso estremamente soft e raffinato. Per la donna sono ok abiti corti anche sopra il ginocchio, le linee non devono essere necessariamente classiche e sono ammessi colori forti o fantasie originali. Per l’uomo, invece, la combo ideale sarà quella formata da un pantalone elegante e una camicia nei toni chiari (anche senza cravatta). No allo smoking, sarebbe fuori luogo, sì ad abbinamenti ‘spezzati’ per alleggerire.
Per quanto riguarda invece il dress code casual, qui la libertà di scelta è pressoché assoluta. Si può spaziare dalle gonne ai pantaloni con camicette sportive per le donne (per il jeans resta comunque un ‘nì’) mentre l’uomo può optare per la cravatta o per una giacca formale ma sempre cercando di sportivizzare il tutto.
Passiamo adesso al dress code business, ovvero quello normalmente richiesto per gli eventi, i pranzi o i convegni di lavoro. Qui il completo per l’uomo è d’obbligo, con giacca e cravatta (meglio se i toni sono quelli del blu scuro o dei grigio). Più il colore è scuro maggiore sarà la sensazione di formalità: un dettaglio in grado di trasmettere professionalità senza eccessi (cravatte strane, calzini sgargianti o risvolti ai pantaloni). Il completo è ok anche per le donne, a patto che non risulti eccessivamente fasciante e che le scarpe – generalmente con tacco – siano pulite e in perfette condizioni, sempre per tutelare l’immagine e la professionalità espressa attraverso di essa.
Infine eccoci al dress code black tie, relativo a eventi che si tengono dopo le 18, il quale si ramifica in ‘optional’ e ‘creative’. Il black tie puro richiede smoking e papillon neri, camicia bianca e gemelli con scarpa liscia anch’essa nera e con lacci. Attenzione alla calza: dev’essere nera e di seta. Per la donna è imperativo l’abito lungo, coordinato con gioielli preziosi e accessori non troppo eccentrici. Perfetta la pochette e la scarpa dalle linee sottili, meglio se con laccetto alla caviglia.
Il black tie optional obbliga a una certa eleganza ma il rigore è ridotto. Sempre necessario però l’abito scuro con papillon nero e cravatta, in toni di tipo formale. Per la donna sono ok gli abiti da cocktail e i gioielli poco vistosi in grado di completare il colpo d’occhio. Infine il black tie creative, che punta a inserire sempre in maniera discreta ed elegante il colore nelle occasioni formali. Si può introdurre – accanto al bianco e nero – un tono di colore differente nel contesto, magari in un gilet. No ad accessori troppo ‘sporty’ come le sneakers. Mentre per la donna via libera al pizzo, sempre evitando gioielli troppo scintillanti. Sì agli abiti da cocktail ma con maggior libertà di scelta in merito a texture e fantasie.
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