theMICAM 2013: la fiera della calzatura a Milano

Siamo già al terzo giorno del salone MICAM 2013, che ha preso il via sabato scorso nei padiglioni di Fieramilano a Rho insieme all’evento gemello MIPEL, il salone della pelletteria. Gemelli, ma non identici, perché il settore delle calzature ha fatto registrare lo scorso anno un calo della produzione del 1,4% con l’export in salita di un modesto 2,8%, mentre la produzione della pelletteria è salita di 9,4 punti percentuali con ben un +22% di esportazioni. Lo scenario in ogni caso è identico: la contrazione dei consumi in Italia è spiccato, mentre l’appeal del made-in-Italy resta sempre forte all’estero.

Il MICAM 2013 accoglie più di 1500 aziende espositrici, che presentano modelli esclusivi e sono unite dal proposito di tutelarsi dal rischio della contraffazione. E’ andato in questa direzione il flash mob organizzato in Piazza Duomo a Milano, che gridava il motto No alla contraffazione. I love Italian shoes. Tanti giovani muniti di ombrelli bianchi, rossi e verdi si sono disposti in maniera da formare la bandiera italiana e difendere almeno simbolicamente la nostra inimitabile tradizione artigiana.

Il salone MICAM si svolge ogni sei mesi, precisamente a marzo e settembre. Nell’appuntamento di marzo vengono presentate le novità per le scarpe uomo, donna e bambino dell’autunno/inverno successivo e viceversa.

Ricordiamo che theMICAM è organizzato dall’Associazione Nazionale dei Calzaturifici Italiani ed è riservato al settore delle calzature di livello medio-alto. Per questo nel catalogo degli espositori compaiono nomi come Andrea Morelli, Giovanni Fabiani, Nila&Nila, Kelton, Birkenstock, Mephisto, Fluchos. Le aziende italiane costituiscono il 60% dei nomi in catalogo, il resto degli spazi espositivi è occupato prevalentemente da paesi europei (Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Austria Svizzera e qualche rappresentanza dalla Scandinavia). Tra i paesi extraeuropei, significativa la presenza di Brasile, USA, India, Giappone). Sorprendente la presenza di una sola azienda russa, a testimonianza che per le aziende italiane è aperto un mercato smisurato nel grande paese dell’Europa est.