Partiti i saldi, ma la convenienza a gennaio corre sul web

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Sono ufficialmente partiti il 5 gennaio i saldi in tutta Italia, dando avvio al solito rito di attese, polemiche e speranze. Eppure, negli ultimi anni il periodo della convenienza per gli acquisti si è spalmato ed è diventato più frequente, grazie anche alla diffusione degli acquisti online.

Dopo una partenza solo lievemente scaglionata, visto l’anticipo in Basilicata, Sicilia e Valle d’Aosta, sono partiti ufficialmente il 5 gennaio i saldi invernali 2017 in Italia, che continuano il tradizionale rito degli acquisti soprattutto per l’abbigliamento, oltre che per altre categorie merceologiche. Eppure, negli ultimi anni si è affievolita l’attesa per la partenza delle vendite a prezzi ribassati, anche a causa del web.

I saldi anche sul web. Anche in Italia, infatti, si è definitivamente sviluppato l’e-commerce, e oggi si stima che almeno un nostro connazionale su tre compri online; il motivo è presto detto, vista la possibilità di ottenere prezzi vantaggiosi in pratica per tutto l’anno. E poi, ci sono alcuni “trucchi” che riducono ulteriormente il costo del carrello: basta inserire ad esempio il codice sconto Asos che si trova sul portale Piucodicisconto per fare acquisti convenienti sul noto e-shop di abbigliamento.

Partono i saldi. Si spiega anche così la previsione al ribasso fatta da Confesercenti per questa stagione di saldi; secondo le analisi dell’associazione dei commercianti, infatti, la quota di famiglie italiane che comprerà in queste settimane è scesa intorno al 50 per cento del totale, intorno ai 14 milioni, mentre il risparmio dovrebbe raggiungere una media del – 23,5 per cento nell’abbigliamento. Insomma, non è più il rito degli anni passati, ma un fenomeno che sta cambiando anche per le nuove tendenze.

Un rito in declino? Accanto alla forza di Internet, infatti, ci sono anche altri cambiamenti in corso, che riguardano sia i clienti (che ormai utilizzano e preferiscono tessere fedeltà e promozioni simili), sia gli stessi negozi, che in molti casi anticipano le offerte e le distribuiscono lungo periodi differenti, spalmando in qualche modo (tra artifici anche per rispettare la legge) la stagione dei ribassi su più mesi, rendendola così liquida alla pari della società attuale.

Chi approfitta dei saldi? Comunque, secondo Confesercenti oltre un italiano su due si dichiara interessato a queste vendite, e nella stragrande maggioranza dei casi approfitterà degli sconti per rinnovare il proprio guardaroba. Anche se, bisogna sempre ricordarlo, bisogna sempre fare attenzione ai ribassi “sospetti” perché eccessivi: ad esempio, un capo scontato del 70% nelle fasi iniziali potrebbe essere un residuo di vendite delle passate stagioni, così come bisogna stare alla larga dai prezzi gonfiati “ad arte” e poi clamorosamente ridotti.

Un Sud a rilento. In generale, l’associazione dei commercianti stima che i saldi invernali possano valere quasi 5 miliardi di acquisti, per una spesa media a famiglia che dovrebbe aggirarsi intorno ai 337 euro. Un dato che sembra però ottimistico, specialmente considerando la situazione al Sud Italia: secondo il presidente di Federconsumatori Napoli, Rosario Stornaiuolo, infatti, “quest’anno la crisi economica, che attanaglia in particolare il Mezzogiorno, ci induce ad immaginare che, nella migliore ipotesi, si raggiungeranno al massimo i valori economici del 2015”.

Proposte choc e rincari. Per questo, Stornaiuolo lancia una proposta choc, ovvero abolire i saldi che “oramai diventati anacronistici. Già da molto prima del giorno stabilito per legge, i commercianti, attraverso formule diverse, anticipano gli sconti. Meglio abolirli e dare la possibilità ai commercianti e ai consumatori di acquistare prodotti scontati tutto l’anno”, sostiene il rappresentante dell’associazione dei consumatori. E di certo non aiuta il fatto che i vari i rincari di fine 2016 si tradurranno in questi mesi in maggiori costi per 153 a famiglia, al netto degli aumenti di gennaio.


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