Made in China

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Ormai non si può più far finta che dalla Cina provengano solamente oggettini di bigiotteria o cose di poco conto: in ambito di moda, nella fattispecie, c’è tutto un mercato parallelo che sta facendo tremare colossi del calibro di Gucci, Louis Vuitton, Chloè, Dior (per citare solo alcuni dei più prestigiosi e, al tempo stesso, marchi contraffatti)

Basta girare per le spiagge italiane per poter trovare in ogni bancarella o sulla spalla di ogni venditore ambulante, una borsa o un capo d’abbigliamento “firmato”.  Se poi si fa un giro su internet e sul sito d’asta più famoso, www.ebay.it allora si può avere un chiaro panorama della situazione: borse contraffatte al punto di sembrare originali, con tanto di certificati di garanzia e autenticità.

La legge sul copyright è sacrosanta e le grandi case di moda vanno tutelate, certo è che, forse, con una politica dei prezzi più vicina alle esigenze del consumatore, non avremmo assistito a un fenomeno di tale portata. Un pò come è successo nell’ambito della musica con la pirateria. Una borsa di Louis Vuitton è accessibile a pochi, una copia cinese, invece, è pressoché uguale all’originale e costa un terzo.

Voi cosa fareste?


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