Critical Fashion: quando la moda è eco-friendly
Di Erica VenturaSi è chiusa ieri a Milano “Fa’ la cosa giusta”, una manifestazione che ha proposto idee e progetti per vivere e consumare eco-friendly, ospitata per tre giorni presso i padiglioni della Fieramilanocity.
Con ben 620 espositori, ha dato consigli sul consumo critico a 360°: dalla casa sostenibile al turismo solidale, dal commercio equo alla moda critica.
E proprio Critical Fashion è il nome dato alla sezione speciale dedicata alla moda, che propone abbigliamento, scarpe, gioielli e tessile scelti per la capacità di valorizzare creatività e autoproduzione, per l’utilizzo di materiali ecologici e da riciclo, oltre alla riscoperta dei metodi di lavorazione tradizionale.
Ma non si tratta più di capi informi come sacchi di juta o abiti comprati solo per “fare una buona azione” e poi mai indossati. La moda critica è ben altro ed è sempre più attenta a coniugare etica ed estetica. È fatta di stilisti indipendenti, giovani creativi, tecniche artigianali, materiali biologici, sensibilità nei confronti dei lavoratori e dell’ambiente.
A Critica Fashion si sono incontrati la volontà di chi acquista e si chiede cosa indossa e l’interesse dei produttori volto a scelte responsabili nei confronti delle loro creazioni.
Questo evento ha dedicato grande attenzione anche ai nuovi talenti della moda, grazie al concorso “Oggi nasco… oggi rinasco!”, organizzato da NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) e dedicato alla progettazione consapevole di abiti e accessori che rispecchiano la storia ed i legami di coloro che li creano con il proprio contesto sociale e ambientale. Ai vincitori saranno assegnate quattro borse di studio.
Nel corso della manifestazione si sono inoltre svolte alcune sfilate, tra le quali quella di RE_PUBLIC FASHION: rappresenta l’incontro tra fashion e consumo critico, allo scopo di definire un nuovo stile nel quale sono protagoniste le piccole produzioni di moda, la manifattura ricercata e la sartorialità, lontane dalle imposizioni del consumo di massa ma vicina alle nuove tendenze.
[foto: falacosagiusta.org]
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Il concetto di sostenibilità dev’essere sicuramente diffuso di più. La nostra cultura non ha ancora tra i suoi valori quello dello sviluppo sostenibile, pochi cittadini sono sensibili all’argomento. Per questo, noi studenti dell’ultimo anno di Comunicazione pubblica ed internazionale, specialistica dell’Università Cattolica, stiamo cercando di dare il nostro piccolo contributo in modo da diffondere il più possibile l’argomento ‘Sostenibilità’ e i temi collegati (in particolare quello della moda etica). Ognuno di noi dovrebbe fare il ‘suo’, cercando di alimentare il dibattito.
Passate a dare un occhio alla piattaforma su cui stiamo lavorando…
http://www.sustainability-lab.net/